La primavera sembra finalmente essere arrivata, prima al Sud e al Centro, poi al Nord, che ha visto ancora piogge continue e temperature quasi autunnali. Questo ha sostenuto la coda di produzione delle verdure invernali, carciofi, broccoli e cavolfiori che, secondo gli operatori, stanno “chiudendo benissimo la stagione”.
Contro-stagione? No grazie
Intanto dall’estero sta arrivando tanta frutta: nespole, albicocche e pesche noci dalla Spagna; pere, prugne e uva dall’emisfero sud del mondo. La classica “contro-stagione”: ma la gente è davvero convinta che possa esserci l’uva da tavola a fine aprile? Mah, noi sconsigliamo tutti questi prodotti che oltretutto non sono di grande qualità (“sanno di niente”, si dice ai mercati generali di Torino): meglio aspettare il momento giusto da noi, anche se come abbiamo già detto purtroppo le gelate primaverili presagiscono una stagione durissima per la frutta italiana.
Sul fronte delle verdure, invece, le buone temperature meridionali hanno abbassato i prezzi delle zucchine provenienti da queste regioni (uno e cinquanta-due euro al chilo) e il mercato è stato invaso dai piselli freschi. Ancora un po’ cari (quattro o sei euro al chilo), ma buoni.
Il tempo degli asparagi

Ciò che vi consigliamo però questo sabato sono gli asparagi. Tutte le zone italiane sono ora in produzione e anche se fuori fa freddino un bel mazzo di asparagi al vapore con una salsa al basilico o un uovo in camicia non guasta affatto. Facciamo il solito tour che al momento giusto vi proponiamo ogni anno: si va dalla nota Santena, nel torinese, con ottimi asparagi violetti a sei-sette euro al chilo; si scende ad Albenga in Liguria, con i pregiatissimi violetti locali a circa 10 euro al chilo; ci si sposta quindi ad Est, prima Mezzago in Lombardia con i rosa a sette-otto euro, poi Bassano del Grappa con i deliziosi bianchi a otto-dieci euro, quindi Ferrara introno a sei euro. Andando verso Sud, partendo dalla Maremma, dove si coltiva e si sta raccogliendo la maggior parte degli asparagi italiani, tutti classicamente verdi, si spuntano prezzi di quattro euro per pezzature piccolo-medie e anche 6 euro per i più grossi. Ma, come al solito, vi ricordiamo che con gli asparagi le dimensioni non contano: più piccoli sono più buoni, anche se meno scenografici, quindi cercate la freschezza e non la grandezza. Paradossalmente costerà pure meno. Questo weekend divertitevi a utilizzarli nelle tantissime preparazioni che si possono fare in cucina.
Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it
Da La Stampa del 1 maggio 2021