Care chioccioline, se oggi andrete al mercato o ci siete già passati nei giorni scorsi avrete notato che sono comparsi i primi frutti che annunciano la stagione estiva: pesche noci, albicocche e soprattutto ciliegie. Il grosso di quello che riempie e colora i banchi è principalmente merce spagnola, con piccole eccezioni per albicocche e ciliegie. Stanno infatti arrivando le prime drupe raccolte a Pecetto in Piemonte, in Puglia e (poche) dall’Emilia.

Finalmente è tempo di ciliegie

La stagione delle ciliegie è davvero imminente e se oggi ne potrete portare a casa una piccola anticipazione dai 10 ai 15 euro al chilo per le nostrane, nei prossimi giorni i prezzi inizieranno a scendere, fino a realizzare quella contemporaneità di provenienza del prodotto tra Nord e Sud – di cui parlavamo già qui– e stabilizzarsi decisamente verso un inusuale basso costo. Per cui state pronti e, se proprio non vi tenete, già ora, pagando un po’ di più potrete avere buone ciliegie italiane. E lasciate stare le spagnole. Lo diciamo non perché abbiamo un pregiudizio verso la penisola iberica: a parte l’insostenibilità di un viaggio più lungo per arrivare fino a noi, quei prodotti non hanno gusto! Un operatore dei mercati ci ha detto: «La Spagna è famosa per fare frutta che non sa di niente!».

Albicocche? Sceglietele nostrane, anche se durano poco

Gli spagnoli hanno puntato tutto su varietà belle a vedersi (le albicocche vi sembreranno golosissime, per esempio) e che si mantengono per molto tempo. Ma per forza che le loro albicocche si conservano anche dieci giorni: dentro non hanno praticamente zuccheri, solo acqua. Pensate che persino i moscerini – ci dicono – non le vanno ad assaggiare e quindi intaccare. Ecco perché non deperiscono in fretta. Un’albicocca buona e ben matura fatica di solito a resistere integra tre giorni, proprio perché i primi che ne sanno in fatto di gusto sono i moscerini… Pensate che questi frutti iniziano persino a essere rigettati dalla grande distribuzione: non passano la prova di assaggio. Tant’è vero che i coltivatori spagnoli stanno decidendo sempre più in massa di innestare altre varietà sugli alberi attuali su cui tanto avevano puntato, ma fallendo l’obiettivo.

Frutta da record

Tornando a alle ciliegie e a Pecetto, preparatevi: se tutto va come deve andare stanno lavorando alla produzione della ciliegia più grande del mondo! È un segreto ma vogliamo rivelarlo ai nostri lettori torinesi. A Pecetto si producono drupe di dimensioni notevoli e c’è un albero che è già prenotato per una visita della commissione del Guinness dei primati tra un paio di settimane. Incrociamo tutti le dita.

Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it
Da La Stampa del 15 maggio 2021