Di solito in queste settimane si dovrebbero vendere molte pere, perché si è conclusa la raccolta in tutta Italia e “parte” l’annata. Le vicende climatiche della primavera e dell’estate, però, hanno cambiato le carte in tavola. Vale lo stesso per le prime verdure pre-autunnali che al Centrosud hanno risentito del caldo eccessivo. Se in cucina volete iniziare a sintonizzarvi con i primi freschi settembrini, dovrete attendere ancora qualche settimana… Nel frattempo, però, consolatevi con i peperoni.
Annata da dimenticare per le pere… ma i Presìdi fanno storia a sé.
Come già accennato, iil 2021 è stato davvero avaro con le pere: prima le gelate primaverili hanno impedito a molti fiori di “legare” e dare frutto, poi una serie sfortunata di grandinate ha falcidiato le zone di maggior coltivazione. Parliamo naturalmente delle coscia, williams e così via, le varietà di largo consumo. I Presìdì Slow Food dedicati – il pero misso della Lessinia in Veneto, le klotzen dell’Alpe Adria in Friuli-Venezia Giulia, la cocomerina dell’Appennino cesenate e la signora della Valle del Sinni in Basilicata – fanno storia a sé, e vi invitiamo naturalmente a cercarli e a provarli nelle loro zone d’elezione. Per il resto, al mercato troverete poca materia prima e pure cara: si parte dai tre euro al chilo a salire. Peccato.

Il conto salato del caldo torrido al Centrosud
Sempre parlando di clima che influenza i mercati dell’ortofrutta, va detto che il caldo afosissimo, con temperature anche superiori ai 40°C, che ha invaso il Centrosud ad agosto ha lasciato strascichi su coste, broccoletti, finocchi: questi hanno patito tantissimo questo caldo inusuale anche nei luoghi più alti sul livello del mare e se ne trovano davvero pochi, di non buona qualità e a prezzi alti.
Per fortuna che ci sono i peperoni
Non resta che consolarci con i peperoni, quelli del Nord o dei Presìdi: loro non hanno troppo patito e si trovano al meglio della forma. I piemontesi quadrato della Motta di Costigliole d’Asti, di Capriglio nel Monferrato, corno di bue di Carmagnola (questo fine settimana si conclude la tradizionale fiera nella cittadina in provincia di Torino) e i più particolari dolce di Altino (buono essiccato) in Abruzzo e di Polizzi Generosa in Sicilia sono tutti reperibili insieme ai loro fratelli più comuni, in tante varietà e colori. Una bella peperonata questa settimana non ce la leva nessuno, ma se volete cimentarvi nella shakshuka, il tipico piatto di origini maghrebine e poi diffusosi in tutto il Medioriente, proverete qualcosa di eccezionale. Una padellata di cipolla, pomodori, peperoncino e peperoni, pepe, curcuma, cumino e qualche tocco di fantasia, con le uova che poi si adagiano sul sugo a cuocere con il solo calore della padella coperta e a fuoco spento vi farà socchiudere gli occhi dal piacere. Ed esalterà la vostra materia prima.
Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it
Da La Stampa del 4 settembre 2021
1 commento
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