Vi sarete accorti che a San Valentino – incredibile ma vero, basta dare un’occhiata ai menu dedicati dei vari ristoranti – sui banchi del mercato vanno per la maggiore i prodotti con colorazione dal rosa al rosso. Intanto, si grida all’allarme prezzi, del quale è un po’ di settimane che parliamo.
Prezzi alle stelle

In altri articoli si parla di siccità e di maltempo come cause di questo rincaro generalizzato, ma su tutto, obiettivamente, pesano i costi delle materie prime. L’energia, in particolare, senza dimenticare gli imballaggi. Chi ha fatto programmi per la commercializzazione è rimasto sorpreso e impreparato. Niente della filiera agricola che porta i prodotti al consumatore finale sta funzionando come era abitudine. E ai costi maggiori si aggiunge un grande sentimento di incertezza, che gonfia ulteriormente i prezzi: chi ha poca merce cerca di massimizzare oggi i profitti perché non sa che accadrà domani. Pensate alle mele e alle pere, a quei cibi che vengono stoccati in grandi magazzini refrigerati per poter essere smerciati per lungo tempo (non è che le mele maturino tutto l’anno, speriamo sia evidente). Ecco, immaginate di aver fatto un piano annuale dei costi ricavi per questo tipo di operazione e vi stanno arrivando le bollette che arrivano a tutti, dai semplici cittadini ai piccoli imprenditori e all’industria. Non vi resta che vendere i vostri prodotti più cari per rientrare dei costi moltiplicati o, nel caso del semplice cittadino, comprare un po’ di meno al mercato, e non soltanto. Un bel cul de sac.

Le signore in rosa

Con San Valentino arrivano proprio le mele speciali, tenute lì in magazzino per fare il botto al momento giusto. Il paradigma è quello delle Pink Lady, una varietà brevettata, coltivata di fatto da chi ne detiene i diritti perché questi vende al coltivatore semi, piante, fertilizzanti, il pacchetto completo, fino al ritiro della merce al momento della raccolta, a prezzi stabiliti in anticipo. Poi, il bel guadagno a San Valentino: la gente vuole il rosso e il rosa e la Pink Lady è perfetta. Il prezzo lo fa la situazione al momento della commercializzazione, non quello della raccolta avvenuta mesi fa. E quindi, cari innamorati, aspettatevi le mele un bel po’ più costose del normale. Non converrà tanto prendere il frutto del peccato quest’anno, fate la vostra scelta, ma siamo sicuri che molti rinunceranno – insieme a tanto altro – per pagarsi le tragicamente sorprendenti bollette del riscaldamento. Buon San Valentino a tutti, al buio.

Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it
Da La Stampa del 12 febbraio 2022