La scorsa settimana avevamo previsto agitazioni dei trasportatori in tutta Europa, Italia compresa, per via del caro-carburante. La Spagna in effetti è rimasta bloccata completamente, ma in Italia, tranne in Sardegna, non è successo nulla di quanto ipotizzato. Per cui oggi in realtà la situazione si è capovolta rispetto a quanto sostenuto sette giorni fa. I porti sardi sono completamente “occupati” e la merce non viaggia per le proteste, con la conseguenza che i prodotti dell’isola non partono per mare. Soprattutto i carciofi, che erano buoni, abbondanti e a prezzi contenuti, addirittura finiscono per essere raccolti e buttati via dagli agricoltori con capacità produttive maggiori.
Diventa sempre più difficile fare previsioni con la situazione economica e geopolitica attuale, ma quello che possiamo dire è che ci sono i primi segnali di primavera. I campi in cui si raccoglie stanno piano piano risalendo lo Stivale, e se prima era soprattutto il Sud a farla da padrone, adesso arrivano già le prime fragole favette dal Lazio, per esempio, e in un settimana/dieci giorni anche in Emilia-Romagna, importante realtà agricola dell’ortofrutta, ci sarà il via alle campagne di raccolta.

Baccelli da sgranare
Se dunque la merce tardo invernale, ancora favorita dal clima non completamente primaverile – ma in miglioramento – si trova ancora e a buoni prezzi incontrando i favori del pubblico, è già un buon momento per togliersi qualche sfizio in più. Parliamo dei buoni piselli freschi da Campania e Basilicata, o delle fave novelle, che si possono mangiare crude, magari accompagnate dal pecorino o dal salame, e costano rispettivamente sui cinque euro al chilo i primi e intorno ai quattro le seconde. A metà prezzo poi, si possono trovare le fave da cuocere, meno tenere, ma perfette per i nostri piatti che iniziano a sapere di bella stagione. Ci sono già gli asparagi e il prossimo sabato arriveranno anche gli ottimi liguri.
Erbe spontanee a tavola
Infine, lo ribadiamo, il momento è super propizio per le erbe spontanee, anche al Nord. Per il tarassaco è il periodo più giusto, con i primi getti, ma tutte le erbette di misticanza o del sottobosco sono facili da trovare, anche al mercato. Perché allora non rispolverare nella nostra cucina qualcosa di semplice, ma che se fatto con attenzione può dare soddisfazione immensa? Una bella frittata, tipico confort food nutriente e gustoso, che si ha l’impressione che molti ormai si dimentichino troppo spesso di mettere in tavola.
Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it
Da La Stampa del 19 marzo 2022
1 commento
Quante varianti per la frittata!!!! Ieri a casa da solo per l’impegno trisettimanale di mia moglie che accudisce la mamma ultranoventenne, non sapevo cosa mettere insieme per il pranzo. Apro il frigo e scopro un avanzo di scarola dei colli bergamaschi cucinata e avanzata la sera prima. Intendiamoci “l’avanzo” era di tutto rispetto, poiché godeva dell’aggiunta di pinoli e uva passa, mentre l ’olio prima di stufarci la scarola, aveva beneficiato di uno spicchio d’aglio in camicia che conferiva un sublime aroma. Ebbene il risultato è stato abbastanza soddisfacente, anche se la frittata (nº 2 uova), è risultata un po’ lenta, forse a causa dell’aggiunta di un po’ di latte e qualche goccia di mozzarella di bufala campana, in fase di sbattitura.