Mentre il problema della siccità si sta muovendo con le sue conseguenze peggiori su e giù per l’Italia, colpendo particolarmente il Centro in questi giorni, resta comunque difficile la situazione in tutto il Paese, tanto che permane la difficoltà a trovare a buon prezzo le insalate a foglia, un po’ perché non piove e un po’ perché con il caldo sono flagellate dai parassiti.  Tuttavia, qualche consiglio buono possiamo darvelo, per oggi quando andrete al mercato, perché per esempio è il momento forte per i pomodori cuore di bue.

Sono raccolti lungo tutta la Penisola e sarà facile trovarne di locali, più freschi e sostenibili, ben maturi e di taglia grande. A Santena, vicino a Torino, li stanno rendendo una specialità del posto grazie ai terreni meravigliosi che hanno da quelle parti, e va detto che sono davvero sopra la media. Sono i tipici pomodori estivi, che quando raggiungono il top come in questi giorni – quando la pianta inizia a “buttare”, dicono dalle mie parti – danno mille soddisfazioni in cucina nel preparare piatti perfetti per combattere il caldo. Costano, di ottima qualità, tra un euro e cinquanta e i due euro al chilo.

Abbastanza succosi ma dalla polpa molto soda, grandi, tagliati a fettone regalano quasi delle “bistecche” di pomodoro, versatilissime. Potete usarle per una caprese comme il faut, con un po’ d’olio buono, sale, pepe e sopra una generosa fetta di mozzarella – fior di latte o di bufala a preferenza, ma di pezzatura grossa – profumata con un paio di grandi foglie di basilico. Ma metteteli sulla griglia per arrostirli un po’, oppure mescolateli, ben conditi, con dei fagiolini (per esempio) e dell’uovo sodo, per un’insalata leggera ma sicuramente nutriente e, per di più, molto gratificante al palato. Oppure ancora, se vi piace, fatene un’insalata con la pasta fredda: una schiscetta goduriosa per i vostri bimbi che vanno all’Estate Ragazzi o per i pranzi al sacco che si moltiplicano.

Per il resto, continuate a non farvi mancare le albicocche. Come la scorsa settimana costano poco, sono ben mature e ce ne sono in abbondanza. Inoltre, una piccola novità, se già la volete comprare: sbucano sui banchi del mercato piemontesi i primi ramassin, le piccole prugne la cui raccolta non dura più di tre settimane. Hanno anche un Presidio Slow Food dedicato in Valle Bronda (foto sotto) nel saluzzese, e torneremo a parlarne sicuramente nei prossimi giorni.

Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it
Da La Stampa del 2 luglio 2022