Oggi al mercato vi segnaliamo che vale ancora tutto quanto detto la scorsa settimana: insalate poche e care, le ultime albicocche con le varietà tardive, pesche poche e costose, meloni e cocomeri convenienti e in abbondanza. Seguite sempre i prezzi del momento. Le zucchine non sono molto scese rispetto a sette giorni fa, ma si segnalano due belle novità sul fronte verdure. Una più da “intenditori” e l’altra più comune. Se ci sono due specie che si sono avvantaggiate dal gran caldo di questi giorni sono i peperoni e le melanzane.
I peperoni in particolare, laddove non ci sono problemi di approvvigionamento idrico. Come nella piana alluvionale di Carmagnola, zona prediletta per un sacco di cultivar ma che dà il meglio proprio con i peperoni locali, per i quali a settembre si celebrerà addirittura la rituale fiera nazionale. Tomaticot, trottola, quadrato e corno o lungo sono già belli spessi e turgidi, gustosissimi, perfetti in anticipo sul loro solito timing. Essendo i primi e di varietà davvero speciali (il lungo, detto corno di bue di Carmagnola è anche oggetto di Presidio Slow Food), per di più coltivate nel loro posto ideale, costano un pochino di più dei loro fratelli normali e anonimi: siamo sui tre euro e cinquanta o quattro euro al chilo. Ma ne vale la pena. Non dimentichiamo altri tre Presìdi in tema di peperoni, due in Piemonte e uno in Sicilia: il quadrato della Motta di Costigliole d’Asti – pregiatissimo e con tante storie gastronomiche del passato che ce lo fanno stare nel cuore –, quello di Capriglio che è ottimo sotto raspa (affinato nelle botti con le vinacce) e infine, piombando all’estremo Sud, quello di Polizzi Generosa, varietà particolarissima e protagonista della rinascita agricola locale.
Dicevamo poi delle melanzane: abbondantissime ovunque, non patiscono troppo il caldo, si ingrandiscono in fretta e a dovere e di ogni varietà spuntano prezzi popolari. Se avete il coraggio di cimentarvi in una parmigiana, consumata fredda, magari in spiaggia, vi ripagherà di tutta la fatica e il caldo sopportato. Ma una fresca caponata va benissimo.

Infine, tornando alla frutta, menzione speciale per i ramassin, le piccole prugne piemontesi che vantano un Presidio in Valle Bronda: non vogliono cadere dalle piante (si raccolgono con le reti) e tutti li aspettano. Il caldo li ha traumatizzati: senza un po’ di fresco notturno non si staccano dalla pianta. Saranno forse un po’ meno buoni del solito, ma il raccolto si annuncia generosissimo, quando cadranno…
Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it
Da La Stampa del 16 luglio 2022
2 commenti
Credevo che Slow Food fosse ormai un’ente nazionale… Ma date le informazioni a livello italiano o solo a livello regionale piemontese? 🙂
Gentile Lorenzo, grazie del commento. Cerchiamo di dare informazioni che possano riguardar tutto il paese, concentrandoci di volta in volta su realtà territoriali diverse. In questo caso, per i peperoni presidiati, andiamo dal Piemonte alla Sicilia. Le melanzane, poi, sono facilmente reperibili su tutto il territorio nazionale. Ci perdoni quindi se nel caso dei ramassi ci rivolgiamo sopratutto ai lettori del Nordovest, ma queste piccole prugne sono una squisitezza e durano poco. Cordialmente