Mentre arrivano sul mercato le prime arance bionde e clementine non ci tratteniamo dal segnalarvi prima di tutto una bella “gastroassurdità”, definizione dell’influencer Silvia Moroni che ce ne racconta parecchie dalla sua pagina Instagram @parlasostenibile: ci hanno segnalato l’arrivo ai mercati generali di molte cassette di cipolle particolari. Provengono dal Perù. Ma non c’è niente di più assurdo? Con tutte le buone varietà di cipolle che abbiamo in Italia, di cui vi abbiamo spesso decantato le virtù, è mai possibile che dobbiamo far viaggiare così tanto un prodotto che si trova locale e in abbondanza? Niente contro il Perù, sia chiaro, è una terra che adoriamo e va bene se da laggiù importiamo caffè, cacao o altri ingredienti che non crescono da noi, ma le cipolle? C’è qualcosa di folle in tutto ciò.

Ma torniamo a cose sensate e ai primi agrumi di stagione. Le temperature più alte del normale avrebbero fatto pensare in un ritardo della raccolta di questi frutti, che hanno bisogno di escursioni termiche importanti tra giorno e notte. Invece, in particolare dalla costa ionica calabrese, dalla Basilicata e dalla Puglia, stanno giungendo sui banchi buone clementine (sempre ottime quelle dell’area attorno a Taranto), a prezzi da un euro e cinquanta fino a tre euro al chilo per quelle di pezzatura maggiore. In generale non ce ne sono tante di molto grandi, ma quelle di taglia media vanno benissimo e sono sinonimo di buona qualità. In più, adesso, si possono trovare “con la foglia”, cioè con i picciuoli o le rosette dell’attaccatura al ramo ancora verdi, segno che non sono state fatte maturare o conservate a colpi di etilene. Belle fresche insomma.
Lo stesso discorso vale per le arance, naturalmente quelle della varietà Navel, la più diffusa, ma per le bionde in generale, le prime a essere disponibili. Per le rosse bisogna ancora attendere, e a quel punto la farà da padrone la Sicilia. Ma ora consoliamoci che questi prodotti, perfetti per una spremuta, che finalmente si può ben definire di stagione, e con alcune eccellenze non da poco. Per restare in Puglia, esiste anche un Presidio Slow Food degli agrumi del Gargano. Sono gli unici a essere coltivati lungo la costa adriatica, ma qui hanno storicamente trovato un ambiente perfetto per esaltarne le qualità. Tra le varietà che si susseguono, ora è proprio il momento delle bionde garganiche. Se vi capita, provatele senza esitazione.
Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it
Da La Stampa del 5 novembre 2022