Ieri ai mercati generali di Torino si è sentito l’effetto delle alluvioni in Toscana, contando i mezzi che non sono arrivati a consegnare la merce per impedimenti reali o semplicemente per evitare le zone potenzialmente più problematiche. Non ci sono state grandi ripercussioni sui prezzi, anche se le verdure autunnali sono tutte un po’ più costose della media, almeno se provengono dal Sud, dove continuano a esserci alte temperature che non favoriscono una crescita ottimale di prodotti come broccoli o cime di rapa.
In compenso, siamo entrati in piena fase di raccolta delle clementine: è iniziata la campagna 2023 con buone quantità anche se quasi tutto è di pezzatura medio-piccola. Le clementine grandi sono difficili da trovare e si pagano care, anche quattro o cinque euro al chilo, ma ci si può consolare con le più piccole, che si vendono anche a un euro e cinquanta al chilo e non hanno nulla in meno in fatto di qualità. Intanto, come vi avevamo anticipato, la stagione dell’uva da tavola si appresta a terminare con molto anticipo rispetto al solito. Tra meno di un paio di settimane non se ne troverà più e ora costa addirittura cinque o sei euro al chilo.
Qualcosa che invece è – per usare un eufemismo – a “buon prezzo” è il tartufo, in particolare il bianco pregiato. Ora che siamo a novembre è arrivato il momento di quelli più buoni, ma con il fatto che la domanda non è scatenata come gli anni passati e se ne trovano di più, il prezzo rispetto al 2022 si è quanto meno dimezzato.

Anche in questo caso sono rare le grandi pezzature e quelle sì, possono toccare anche i trecentocinquanta-quattrocento euro all’ettogrammo, ma sono molto diffusi i pezzi più piccoli, che costano anche “soltanto” centocinquanta euro all’etto. Non è poco, ma erano anni che non erano così convenienti. Con un etto ci si toglie abbondantemente la voglia e se gli anni scorsi si doveva pensarci su più volte prima di fare l’investimento, per poi magari rinunciare, adesso forse è la volta buona.
Si susseguono le fiere dedicate, non solo in Piemonte, tra Langa e Monferrato, ma anche in Emilia e centro Italia, e acquistarli direttamente dai cercatori potrebbe essere ancora più vantaggioso. Poi, saranno sufficienti un po’ di carne cruda, un uovo fritto all’occhio di bue e un bel piatto di tajarin al burro per un pasto completo a base di tartufo bianco: per sentirsi almeno un giorno, dei piccoli re.
Carlo Bogliotti
da La Stampa del 4 novembre 2023